La malia delle donne, l'ambiguo fascino delle forme, di occhi luminosi, di sinuosi movimenti, di suadenti voci che nascondono qualcosa di feroce conferiscono all'opera di Tanizaki un incanto ipnotico. Al centro del suo universo è la donna. La donna dall'aspetto angelico e con l'anima demoniaca.
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Al pari di un mistico, è tormentato da una perenne ansia di fondersi con l'oggetto del suo amore: madre, moglie o prostituta sono un tramite per pervenire all'illuminazione, alla finale consapevolezza che "la donna è un arcobaleno nel vuoto del cielo, una effimera illusione". Tre racconti raccolti sotto un titolo che rivela un particolare aspetto della sua concezione della natura umana: l'atto della scrittura è la ricerca dell'immagine della madre.
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